giovedì 9 aprile 2015

Trieste


Sono stata sorpresa dalla città di Trieste: non avevo idea che nascondesse degli splendidi tesori! E’ una città con una storia ricca di imperi, da quello Romano a quello Bizantino. Sotto l’impero Austriaco diventò anche Porto Franco essendo l’unico sbocco sul mare Adriatico del tempo. Ancora oggi vediamo testimonianze di quei tempi cosi antichi come ad esempio l’Arco di Riccardo, il quale segnava durante l’impero romano le mura della città e il Teatro Romano.



 
Da visitare durante un soggiorno è la Piazza Unità d’Italia, che nel corso dei secoli ha cambiato nome diverse volte. Nata come Piazza San Pietro, divenne poi Piazza Grande e nel 1918 Piazza Unità. Dopo la seconda Guerra Mondiale ritornò all’Italia il Territorio Libero di Trieste e prese il nome definitivo di Piazza Unita d’Italia. Potrebbe essere la piazza più grande affacciata sul mare in Europa.
 
 



Dopo aver lasciato questa stupenda Piazza e con tutta l’energia che ho nel corpo faccio la salita (impegnativa) per arrivare alla Cattedrale di San Giusto che è la chiesa più importante di Triste, con uno stupendo rosone  sulla facciata. Una chiesa molto antica, risalente al 1302.
 

Da lì riscendendo si attraversa l’Arco di Riccardo e il teatro Romano per arrivare al Canal Grande; sinceramente mi aspettavo qualcosa di più maestoso; sulle cartoline ha un altro fascino ma comunque in una giornata fresca e ventosa sono riuscita a regalarmi qualche scatto interessante.
 


 
Trieste è anche terra di incroci culturali: da secoli trovano si trovano, tra le altre, la chiesa greco-ortodossa e quella serbo-ortodossa, la sinagoga, la chiesa evangelica luterana e quella elvetica, la più antica della città. Purtroppo quasi tutte erano chiuse e non sono riuscita a vederle. Sarà per un’altra volta.
 
 
 
 
 

 
Quello che mi ha colpo maggiormente durante la mia breve sosta è stato lo stupendo Castello chiamato Miramare, che fu costruito per volere dell’Arciduca Massimiliano D’Asburgo per vivere con la sua dolce metà Carlotta del Belgio. Qui vissero dal 1860 fino al 1864 quando tutti e due salparono verso il Messico. Dopo 4 anni l’Arciduca fu ucciso. A causa di questo evento Carlotta impazzì e fu rinchiusa nel castelletto a fianco tornando successivamente in Belgio. In questo castello vedi l’amore e la dedizione che Massimiliano ha dedicato per la sua edificazione, la scelta dell’arredamento e anche le piante da seminare nel sontuoso giardino intorno alla struttura. Assolutamente da visitate e gustare.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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