Sono stata sorpresa dalla città di
Trieste: non avevo idea che nascondesse degli splendidi tesori! E’ una città
con una storia ricca di imperi, da quello Romano a quello Bizantino. Sotto
l’impero Austriaco diventò anche Porto Franco essendo l’unico sbocco sul mare
Adriatico del tempo. Ancora oggi vediamo testimonianze di quei tempi cosi
antichi come ad esempio l’Arco di Riccardo, il quale segnava durante l’impero
romano le mura della città e il Teatro Romano.
Da visitare durante un soggiorno è la Piazza Unità d’Italia,
che nel corso dei secoli ha cambiato nome diverse volte. Nata come Piazza San
Pietro, divenne poi Piazza Grande e nel 1918 Piazza Unità. Dopo la seconda
Guerra Mondiale ritornò all’Italia il Territorio Libero di Trieste e prese il
nome definitivo di Piazza Unita d’Italia. Potrebbe essere la piazza più grande
affacciata sul mare in Europa.
Dopo aver lasciato questa stupenda Piazza e con tutta
l’energia che ho nel corpo faccio la salita (impegnativa) per arrivare alla
Cattedrale di San Giusto che è la chiesa più importante di Triste, con uno
stupendo rosone sulla facciata. Una chiesa molto antica, risalente al
1302.
Da lì riscendendo si attraversa l’Arco di Riccardo e il
teatro Romano per arrivare al Canal Grande; sinceramente mi aspettavo qualcosa
di più maestoso; sulle cartoline ha un altro fascino ma comunque in una
giornata fresca e ventosa sono riuscita a regalarmi qualche scatto interessante.
Trieste
è anche terra di incroci culturali: da secoli trovano si trovano, tra le altre,
la chiesa greco-ortodossa e quella serbo-ortodossa, la sinagoga, la chiesa
evangelica luterana e quella elvetica, la più antica della città. Purtroppo
quasi tutte erano chiuse e non sono riuscita a vederle. Sarà per un’altra volta.
Quello che mi ha colpo maggiormente durante la mia breve
sosta è stato lo stupendo Castello chiamato Miramare, che fu costruito per
volere dell’Arciduca Massimiliano D’Asburgo per vivere con la sua dolce metà
Carlotta del Belgio. Qui vissero dal 1860 fino al 1864 quando tutti e due
salparono verso il Messico. Dopo 4 anni l’Arciduca fu ucciso. A causa di questo
evento Carlotta impazzì e fu rinchiusa nel castelletto a fianco tornando
successivamente in Belgio. In questo castello vedi l’amore e la dedizione che
Massimiliano ha dedicato per la sua edificazione, la scelta dell’arredamento e
anche le piante da seminare nel sontuoso giardino intorno alla struttura.
Assolutamente da visitate e gustare.
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