venerdì 15 maggio 2015

Annecy


L’ultima fermata di questo lungo weekend è stata Annecy; mi ha dato il benvenuto con acqua e salutato sempre sotto la pioggia.

 A circa 40 minuti da Ginevra - già in territorio francese - ha una lunga storia , anzi lunghissima. Degli scavi hanno confermato che c’erano degli insediamenti a partire dal 3100 a.C.  Anche qui, nella storia di Annecy, c’è lo zampino della famiglia Savoia.
Quello che è molto interessante è che  Annecy accolse, a partire dal 1592, numerosi ordini religiosi cattolici in fuga, divenendo la capitale della Controriforma guidata da Francesco di Sales. Giunsero qui i capuccini nel 1592, le visitandine nel 1610, i barnabiti nel 1614, le annunziate di San Claudio nel 1638, i bernardini riformati nel 1639, i lazzaristi nel 1641, i cistercensi di Bonlieu nel 1648.






 
La presenza religiosa era dunque molto importante ad Annecy, contando tredici case religiose per 5000 abitanti. La metà della città apparteneva a diversi ordini religiosi, proprietari non solo di chiese e conventi, ma anche di laboratori, mulini e di vaste terre e boschi. Questi ordini religiosi, che avevano la cura della formazione giovanile e degli ospedali per malati e poveri, davano lavoro agli artigiani e ai commercianti locali.
 Durante la rivoluzione francese e l’età napoleonica tornò a far parte del Regno di Sardegna . Fu nel 1860 che  con l’annessione della Savoia  alla Francia, Annecy  divenne capoluogo della Alta Savoia.
 
In questa città il simbolo è il caratteristico il Palais de I’Ile, che fu la residenza del castellano di Annecy nel XII secolo. Fu costruito in più fasi ed è molto particolare in quanto ha una forma triangolare  e rivolto al lago nel fiume Thiou. Oltre ad essere stata residenza , fu utilizzato come palazzo di Giustizia, sede del governo  e anche prigione nel 1864.
 




 
Come struttura è interessante, ma all’interno è piuttosto spoglia, oggi vi si tengono delle mostre. Interessante vedere la piccola cucina, le disposizioni dei wc molto primitive e l’intreccio dei corridoi. L’entrata ha un costo di 3.50 euro e se per caso come noi doveste capitare la prima domenica del mese è gratuito.

Ci sono anche dei bei parchi è anche un bell'esempio di architettura in ferro tipica dell'inizio del XX secolo che è Pont des Amours ma sotto il diluvio non sono andata a cercarlo.
Sotto l’acqua ho potuto apprezzare anche il loro mercatino locale con prodotti tipici, che bontà! Consiglio anche vivamente, arrivando al mercato di girare alla vostra destra;  alla fine del corridoio troverete di fronte un piccolo negozio di spezie dove ho preso i souvenir di questo viaggio meraviglioso. Andate e riempite il naso con il profumo delle spezie e dei the….Davvero stupende….











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