lunedì 8 giugno 2015

Fatehpur Sikri (India)

Lasciando il monumento che mi ha fatto innamorare dell’India andiamo in un’altra città magica: Fatehpur Sikri.
 
La chiamo magica perché sebbene oggi sia una città fantasma, un tempo fu la capitale d’un impero grande e potente. La sua storia è legata indissolubilmente alla vita di Akbar, il primo imperatore moghul. Si dice fosse analfabeta, ma con grandi capacità militari e politiche. Akbar, a differenze del sanguinario Aurangzeb figlio di Shah Jahan, si appassionò alla filosofia hindu e sposò anche una principessa hindu. Nonostante le numerose concubine a 26 anni Akbar non aveva discendenze al Trono.
Visitò diversi santoni e guaritori fino a che nel piccolo villaggio di Sikri incontrò Sheikh Salim Chisti, un mistico musulmano che gli predisse la nascita di 3 figli maschi. Nel 1659 nacque il primo dei 3 bambini profetizzati. Nel 1570 con la nascita del terzo figlio Akbar costruì in suo onore una tomba in marmo bianco nel cortile del Jama Masjid. Nei seguenti 14 anni fu costruita tutta la città, con il nome di Fatehpur Sikri “la città della vittoria” ma purtroppo la gloria non durò molto. Nel 1600 la capitale fu riportata ad Agra e questa citta fu abbandonata causa insufficienti riserve d’acqua.
Ma tornando alla tomba di Salim, quando sono stata lì mi hanno detto che per buon auspicio entrando dalla parte sinistra e facendo il giro alla tomba, versando dei fiori ed un mantello sulla tomba avrei dovuto legare un filo rosso alla parete destra e fare 3 nodi, un nodo per ogni desiderio.
Ed io non mi sono fatta mancare neanche questa esperienza mistica.

Un’altra cosa che mi ha colpito sono state le tombe trovate in uno dei cortili; mi è stato spiegato che quelle esterne sono solo di uomini invece quelle all’interno sono quelle dedicate solo alle donne.
Questo monumento architettonico impressionante ha diverse zone da visitare, dalla sala della udienze Diwan  -i- Khas, il Khwabgah che è l’edificio  con l’appartamento privato dell’imperatore, la Jami Mashid ecc. Ma come dico sempre certi posti devi vederli e basta.
 Mi hanno colpito anche i dettagli; per esempio ho trovato una porta con i ferri di cavallo incastrati verso l’alto e verso il basso, mi è stato riferito che è la porta tipo del ying yang, dell’equlibrio tra il bene e il male.
Il mio consiglio è di prendete il bus da 10 rupie per andare dal parcheggio dell’auto alla città e prendere una “guida locale” in modo che vi tenga lontani tutti gli altri mille venditori e guide che altrimenti non vi lascerebbero fare una visita quasi in santa pace. Ho scoperto che gli indiani sono molto bravi a fare foto ad effetto, quindi non arrabbiatevi se vi dice dove e come farla la foto. Grazie a loro ho delle foto spettacolari del viaggio. Quasi alla fine del giro vi porterà in un angolo da presunti parenti per vendervi elefanti e porta candele in marmo; sappiate che è solo polvere di marmo, quindi non comprate niente e se lo fate, fate almeno metà prezzo senza sentirvi male.
 













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