Lasciando il monumento che mi ha fatto
innamorare dell’India andiamo in un’altra città magica: Fatehpur Sikri.
La chiamo magica perché sebbene oggi sia una città fantasma,
un tempo fu la capitale d’un impero grande e potente. La sua storia è legata
indissolubilmente alla vita di Akbar, il primo imperatore moghul. Si dice fosse
analfabeta, ma con grandi capacità militari e politiche. Akbar, a differenze
del sanguinario Aurangzeb figlio di Shah Jahan, si appassionò alla filosofia
hindu e sposò anche una principessa hindu. Nonostante le numerose concubine a
26 anni Akbar non aveva discendenze al Trono.
Visitò diversi santoni e guaritori fino a che nel piccolo
villaggio di Sikri incontrò Sheikh Salim Chisti, un mistico musulmano che gli
predisse la nascita di 3 figli maschi. Nel 1659 nacque il primo dei 3 bambini
profetizzati. Nel 1570 con la nascita del terzo figlio Akbar costruì in
suo onore una tomba in marmo bianco nel cortile del Jama Masjid. Nei seguenti
14 anni fu costruita tutta la città, con il nome di Fatehpur Sikri “la città
della vittoria” ma purtroppo la gloria non durò molto. Nel 1600 la capitale
fu riportata ad Agra e questa citta fu abbandonata causa insufficienti
riserve d’acqua.
Ma tornando alla tomba di Salim, quando sono stata lì mi
hanno detto che per buon auspicio entrando dalla parte sinistra e
facendo il giro alla tomba, versando dei fiori ed un mantello sulla tomba
avrei dovuto legare un filo rosso alla parete destra e fare 3 nodi, un nodo per
ogni desiderio.
Ed io non mi sono fatta mancare neanche questa esperienza
mistica.
Un’altra cosa che mi ha colpito sono state le tombe trovate
in uno dei cortili; mi è stato spiegato che quelle esterne sono solo di uomini
invece quelle all’interno sono quelle dedicate solo alle donne.
Questo monumento architettonico impressionante ha diverse
zone da visitare, dalla sala della udienze Diwan -i- Khas, il Khwabgah
che è l’edificio con l’appartamento privato dell’imperatore, la Jami
Mashid ecc. Ma come dico sempre certi posti devi vederli e basta.
Il mio consiglio è di prendete il bus da 10 rupie per andare
dal parcheggio dell’auto alla città e prendere una “guida locale” in modo che
vi tenga lontani tutti gli altri mille venditori e guide che altrimenti non vi
lascerebbero fare una visita quasi in santa pace. Ho scoperto che gli indiani
sono molto bravi a fare foto ad effetto, quindi non arrabbiatevi se vi
dice dove e come farla la foto. Grazie a loro ho delle foto spettacolari del
viaggio. Quasi alla fine del giro vi porterà in un angolo da presunti parenti
per vendervi elefanti e porta candele in marmo; sappiate che è solo polvere di
marmo, quindi non comprate niente e se lo fate, fate almeno metà prezzo senza
sentirvi male.
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