Ci aspetta un’altra giornata caldissima ed anche una nuova
destinazione, siamo arrivati a Jaisalmer con la singolare vita all’interno
della cittadella. E’ suddivisa in due parti; la più alta comprende il palazzo
reale, 4 tempi jianisti e altrettante costruzioni. La più bassa comprende i
nuovi quartieri e laboratori degli artigiani e commercianti del posto.
Il forte di Jaisalmer è molto particolare con i suoi 99
bastioni; purtroppo si colloca tra i 100 edifici a rischio e il governo
indiano sta facendo un grande lavoro di restauro in quanto è anche
il forte abitato più vecchio al mondo.
In antichità il problema in questa città e soprattutto
per il forte è sempre stato l’acqua. Si dice che un bambino poteva nascere e
fino ai 7 anni non vedere la pioggia. Ecco che questa è una delle zone più
aride di tutto il Rajasthan.
All’interno del forte troviamo come in tutti gli altri
visitati stanze con oggetti particolari relativi alla vita reale, come la
Singasan, il sedile del potere che si usa dopo la Pilak (incoronazione).
Disegni di pavoni in segno di fertilità per il regnante. Più t’immergi
all’interno trovi altre cose interessanti come la Tripulia: una campana
che facevano suonare per segnare le ore del giorno.
Si arriva poi ad una stanza dove trovi dei quadri dipinti di
diversi Mahraja, con la peculiarità che solevano fare i dipinti dal laterale.
Nelle ultime pero i disegni sono in presa frontale, questo causa l’introduzione
della fotografia.
Jaisalmer un tempo fu la via della seta ma dopo il 1819 con
l’accordo siglato con la Compagnia delle Indie Occidentali e l’apertura dei
porti come Bombay, purtroppo l’economia declinò.
Ma comunque questa città custodisce altre reliquie a mio
parere come i templi gianisti che abbiamo visitato. Ce ne sono in totale 4, noi
ne abbiamo visti solo due ma sono rimasta molto affascinata dalla loro
filosofia.
Il giainismo
insegna che ogni singolo essere vivente, dal moscerino all'uomo, è un'anima
eterna e indipendente, responsabile dei propri atti. I giainisti ritengono che
il loro credo insegni all'individuo come vivere, pensare e agire in modo tale
da rispettare e onorare la natura spirituale di ogni essere vivente, al meglio
delle proprie capacità.
Il tempio
jianista nel quale siamo entrati fu costruito dal 1460 fino al 1600; loro
seguono gli insegnamenti di questi 24 profeti rappresentati dai 4 simboli
diversi. La peculiarità è che al primo impatto sembra che siano statue buddiste
ma a differenza dei buddisti qui le statue hanno gli occhi dipinti aperti. E’
stato un bel momento di apertura mentale per comprendere le diverse
sfaccettature delle religioni.
Per finire la
giornata in bellezza, al tramonto ci siamo goduti un’escursione sul dorso d’un
cammello nel deserto di Thar, estensione arida di sabbia che si snoda per
la maggior parte nello stato del Rajasthan e che è il settimo deserto a livello
mondiale per estensione. E’ stato un momento unico con la natura, nel silenzio,
accompagnati solo dal soffio del vento mentre il sole scendeva all’orizzonte.
E’ stato un momento davvero indimenticabile.
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