lunedì 23 febbraio 2015

Akumal/Tulum/Coba/Chichen Itza

Andare in Messico per me è stata la prima vera vacanza oltre oceano. E’stata una rivelazione, ho scoperto un popolo umile ma molto orgoglioso della sua terra e delle sue radici. Ho soggiornato ad Akumal che è una piccola cittadina nel niente, ma eravamo vicino sia a Playa del Carmen che comodi per andare a Tulum e Coba. La destinazione finale da vedere in questa breve vacanza fu visitare Chichenitza.
Prima di arrivare a Chichenitza, già andare a Coba è stata una stupenda sorpresa; dopo aver fatto un percorso in auto di circa 45min, ti trovi in questa jungla non molto ospitale ad ammirare questo sito archeologico imponente. In una di queste edificazioni a gradini potevi salire con l’aiuto d’una semplice corda, Io che non soffro di vertigini non sono comunque salita causa paura della poca sicurezza che mi ispirava la corda. Il mio compagno di viaggio mi ha detto che la vista dall’alto toglieva il fiato.
E’stato poi il turno di Tulum, che è l’unico sito archeologico in tutto il Messico che si trova sulla riva del mare. E’ una città sacra di origine Maya; la struttura più significativa all’interno del sito è IL Castillo, una fortezza tutta maya che visse il suo momento di maggiore splendore alla fine del periodo classico) 1000d.c.
Dopo aver visto queste due meraviglie, Chichenitza è stata la ciliegina sulla torta. Informazione di servizio: se volete visitarla partite presto e spalmatevi tantissima crema solare prima di entrare, ma non le vostre creme solari industriali, ci saranno in commercio all’interno quelle naturali (dicono per preservare la natura). Il prezzo oramai non lo ricordo ma se non erro viene applicata anche una tassa federale per entrare al sito. Ma vale la pensa soprassedere alla tassa perché quello che ammirerete sarà immensamente meraviglioso.
Una volta entrati dentro, non puoi non stupirti dalla meraviglia dell’edificio più importante, la piramide di Kukulkan o il Castillo. Per pochi giorni non sono riuscita ad essere presente durante il solstizio di primavera: al calare e sorgere del sole gli angoli della piramide proiettano un’ombra a forma del corpo di serpente, il Kukulkan, lungo la scalinata esposta a nord.
Continuando la visita trovi il Tempio dei Guerrieri, che è un complesso dove al centro c’é una piramide a gradoni con file di colonne intagliate raffiguranti guerrieri sui lati.
Stupiscono poi le dimensioni del campo da gioco per la palla; è lungo 166 metri e largo 68. Le mura che chiudono i lati sono alte 12 metri e sorreggono degli anelli di pietra intagliata con figure di serpenti. Non so che gioco fosse ma è certo che dovessero correre tanto. E’ il più grande campo per il gioco della palla di tutta la meosamerica.
Una volta lasciato Chichenitza dirigendoci ad Akumal, facciamo una fermata alle grotte di Balankanche. Qui mi preme redarguirvi sul fatto che non è un’attrazione per tutti. Quando entri in questa grotta profonda, scendi per circa 30 metri sotto terra; l’aria diventa pesante, hai caldo e fai fatica anche a respirare. Possono scendere al massimo 20/30 persone alla volta e sempre accompagnate da una guida locale. Non sono una persona sensibile alle credenze mistiche, ma una cosa ve la posso dire. Prima d’entrare ero un poco nervosa a causa di una discussione, ma una volta fatto il percorso all’interno, sono uscita con una gioia e una pace interiore mai provata prima.
E’uno stupendo ricordo che mi porterò per tutta la vita.
Come ultima cosa, nel mio viaggio ho ricevuto come regalo di compleanno l’entrata al Parco Xeh: http://www.xelha.com/xelha-mexico-attractions.php
E’ stato stupendo, una specie di parco acquatico ma al naturale, nel senso che è tutto immerso nella natura, dal giro in un gommone con kit per fare snorkeling nel fiume, al giardino botanico, giro sul trenino in mezzo alla giungla. E come attrazione principale la possibilità di fare il bagno con i delfini. Anche in questo caso non entri in una piscina, ma in un fiume profondo (prima di fare il bagno sei obbligato a guardare un filmato su come devi comportarti con questo magnifico animale) dopodiché ti viene tolto qualsiasi oggetto che possa in qualche modo ferire la pelle del delfino e poi ecco che fai il tuffo. Al nostro gruppo è toccato il piccolo maschietto Bolsch nato in cattività, sua madre è stata recuperata in riva al mare colpita da uno squalo. Toccare e vedere questo mammifero acquatico non ha prezzo…Quando ti si avvicinava e ti guardava negli occhi sembrava sorridesse. Praticamente questo parco è anche una specie di santuario per gli animali che vengono salvati, curati e studiati… esperienza indimenticabile.



































































































Nessun commento:

Posta un commento