martedì 24 febbraio 2015

Brunnen e Altdorf


Ed eccoci ad un altro weekend di bel tempo e, siccome abito a Lugano, le mi gite fuori porta non sono mai molto lontane. Avevo sentito parlare del famigerato pollo al cestello di Attinghausen, ed io che sono amante delle specialità del territorio non mi sono fatta mancare l’occasione di andare ad assaggiarlo.
Devo dire che l’esperienza gustativa è stata ottima e, dopo aver mangiato la medesima specialità in altri posti in Ticino, devo riconoscere che la salsa al burro di Attinghausen - cosi segretamente custodita - è unica. Anche l’atmosfera del locale è molto accogliente e caratteristica e, guai ad usare le posate. Il pollo – servito in un grazioso cestello – è da mangiarsi rigorosamente con le mani come la tradizione impone!
Dopo aver fatto questo pasto delizioso, come dolce mi sono recata a Brunnen, piccola cittadina molto tedesca sulla riva del lago dei Quattro Cantoni.
In passato anche famosi personaggi storici ne sono rimasti affascinati; uno di essi fu Re Luigi II, grande ammiratore di Guglielmo Tell. Vi si recò nel 1865. Un altro personaggio storico che è stato conquistato dalla bellezza del panorama fu Goethe.
Tornando a casa una piccola deviazione è d’obbligo, per vedere uno dei simboli della Svizzera, la piccolissima città di Altdorf. Qui si trova un monumento molto speciale per ogni cittadino - e sul quale c’è ancora una disputa: parlo della statua di Guglielmo Tell.
Secondo la leggenda (detta da Miss Wikipedia), Guglielmo Tell nacque e visse a Burglen (Canton Uri). Era un padre di famiglia ed era molto abile con l’uso della balestra. Mentre passava per la città ignorò il cappello imperiale fissato su di un’asta e che tutti i passanti dovevano, ogni qualvolta passassero davanti, riverire. Chi non l’avesse fatto rischiava la confisca dei beni o addirittura la morte. E così al fine di aver salva la vita, il balivo Gessler (una sorta di dittatore locale imposto dagli Asburgo) impose a Guglielmo la prova della mela. Ponendo la mela sulla testa del piccolo figlio di Guglielmo, egli avrebbe dovuto centrare la mela con il rischio di uccidere il figlio. La prova riuscì, ma Guglielmo aveva un’altra freccia nella manica qualora le cose fossero andate per il verso sbagliato. Tale freccia sarebbe ovviamente stata per Gessler. Questo gesto gli costò la libertà, ma in carcere durò poco in quanto fu liberato dagli altri carcerati. Al terzo giorno dopo la fuga Tell tornò e uccise il balivo Gessler. Quel gesto fu la scintilla che fece insorgere il popolo. Venuti a conoscenza delle gesta di Tell, gli insorti assediarono i castelli e cacciarono i balivi dalle loro terre. Questo eroe, si dice, mori nel 1354 cercando di salvare un bambino che causa una tormenta era stato trascinato nel torrente di Schächen.
La storia di questo piccolo paese e del suo fiero popolo mi ha davvero affascinata; infatti mi sono ripromessa – non appena il tempo sarà più clemente – una visita al famoso prato del Rütli dove nacque e venne siglata la nascita della Confederazione.





















 

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