Dal mio viaggio
in Thailandia, mi porterò nel cuore l’esperienza di essere stata vicino ad una
tigre e poterla accarezzare e un nuovo amore nel cuore: gli elefanti. Questi
enormi pachidermi dalla lunga memoria, ancora oggi sono parte della vita
quotidiana dei thailandesi nelle zone agricole più discoste ai margini delle
grandi metropoli.
Anche qui si
potrebbe fare polemica di come i thailandesi usino questi stupendi animali per
portare merce e anche per il divertimento dei turisti e della popolazione
locale, ma a onor del vero anche noi usiamo cavalli e asini allo scopo. Li
teniamo con cura ma sempre imprigionati e non totalmente liberi. Per loro, l’elefante
e come per noi un animale quasi domestico, ma forse direi leggermente più
impegnativo.
Anche qui dove
sono andata a trovarli era il più grande e ben tenuto parco della zona, come mi
è stato detto da un abitante del posto.
Li fanno
giocare, vedi quando fanno loro il bagno e mentre ti portano a spasso in mezzo
alla giungla mangiano come dei cuccioli; ogni 200 m c’era una postazione di
zucchero di canna o banane che tutti i turisti compravano per loro. La nostra
ha mangiato per ben 5/6 volte in un tragitto di circa 20 min. Altri invece ti
fanno vedere quanto sono bravi a dipingere e a chiedere ai visitatori della
frutta. Frutta che viene venduta prima e da dare direttamente a gli elefanti.
Solo alla fine del giro ho visto un elefante incatenato e questo si mi ha fatto
dispiacere; mi hanno però spiegato che siccome l’elefante aveva appena
partorito, dovevano tenerla a bada in quanto per il cucciolo – libero di
giocare con lei - poteva diventare un po’pericolosa.
Comunque
finalmente nel mio prossimo viaggio in India andrò a visitare una vera riserva
di elefanti dove si prendono cura di loro, dove passi del tempo, ti spiegano
come è la vita del mahoung e dell’elefante. Le cure che necessita, dar loro da
mangiare e imparare a comunicare con loro, ma cari amici dovrete aspettare fino
a maggio per saperne com’è andata.
Nessun commento:
Posta un commento