mercoledì 18 febbraio 2015

Long Neck Village/ Kayan


Prima di partire per la Thailandia, ho letto un po’ su questo popolo e sul fatto che tanti siano contrari a questo tipo di turismo che sfrutta questa popolazione. Dal mio punto di vista, al contrario, tutte le popolazioni hanno sfruttato il turismo, ognuno a modo suo. Quando ho visitato questo piccolo accampamento, mi è stato spiegato che è solo per i turisti. Turismo “creato” da loro per vendere i loro tessuti e i souvenir. Una delle ragazze mi ha invitato a casa sua e ho potuto vedere con i miei occhi come vivono durante il periodo di maggiore affluenza turistica. Durante quel periodo la popolazione si trova nel villaggio, perché la gran parte di questa piccola comunità solitamente vive addentrandosi nella jungla per almeno 2/3 ore di cammino. Popolo comunque sorridente e non invadente; le bambine girano con queste collane al collo già dalla tenera età e ti sorridono perché comunque noi per loro siamo strani. Insegnano e trasmettono con loro la semplicità della vita.
P.S I Kayan sono un’etnia della popolazione Karenni, una minoranza di lingua tibeto-birmana. Sono anche chiamati Padaung. Nel 1990 a causa di un conflitto con il regime militare birmano, molte tribù si sono rifugiate in Thailandia. Esse vivono adesso con uno status legale incerto nei villaggi di confine, vivendo soprattutto con il turismo dovuto al tipico costume delle donne Kayan: gli anelli da collo.






 

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