lunedì 23 febbraio 2015

Napoli

Ah, la patria della pizza Margherita……. Si si parlo della città di Napoli. Credo sia una di quelle città che o ami o odi. Personalmente adoro la vivacità della città, ma non apprezzo alla stessa maniera i tempi napoletani, che sono davvero lunghi.
Ciò che magari molti ignorano è che la città di Napoli è strettamente legata al mito della sirena Partenopea. Racconta la leggenda che la sirena, innamorata di Ulisse, si suicidò gettandosi in mare da una rupe. Il suo corpo fu trasportato dalle onde sui lidi napoletani, dove sarebbe sorta in suo onore la città di Parthenope. Da tale mito proviene la definizione di partenopei che ancora oggi identifica il popolo napoletano.
La mia visita a Napoli è stata dettata da motivi di lavoro, ma come sempre sono riuscita a rubare degli spazi per godermi la storia della città. Storia di cui Napoli è molto ricca: ne sono un esempio gi innumerevoli punti storici come in piazza del Plebiscito col Palazzo reale dove ci sono esposte delle statue dei regnanti della città ordine cronologico. Dal primo re di Sicilia, Ruggero il Normanno, che fu proprio il primo regnante fino a Vittorio Emanuele II che guarda caso è la statura più grande in altezza di tutte le presenti. Tale statua è stata aggiunta per ultima per volontà dello stesso re che però non fu mai sovrano di Napoli, bensì re d’Italia.
Di fronte troviamo poi la Basilica Reale pontificia di San Francesco di Paola, che richiede una visita approfondita; fu iniziata nel 1809, ma poi interrotta, i lavori ripresero poi nel 1816 e venne conclusa del tutto nel 1846. Cosi tanto per le diverse richieste fatte dal re, di cui una in particolare; la cupola non doveva superare l’altezza del palazzo posto di fronte.
Spostandoci verso il mare troviamo il famoso Castel Nuovo o Maschio Angioino, costruito in appena 3 anni, ma nel quale non visse mai colui che aveva ordinato la sua costruzione, Federico II nel 1279. Ci abitò invece Carlo II Lo Zoppo ma a partire dal 1285. Fino a quel momento fu inutilizzata.
Non mancano poi nemmeno le leggende del castello di cui Giovanna II è stata protagonista. L’ultima sovrana angioina, dipinta come una donna sanguinaria, dissoluta e molto lussuriosa, avrebbe ospitato amanti di ogni genere ed estrazione sociale. E fin qui direi che la cosa potesse essere nella norma. Quello che narra la leggenda è che appena soddisfatte le sue voglie questi poveri uomini venivano gettati in una botola segreta all’interno del castello per essere divorati da mostri marini. Possiamo con certezza affermare che lei non credeva nella mutua discrezione, li eliminava letteralmente.
Napoli offre poi molto altro da vedere, non può però mancare la vista più suggestiva che regala la città dal parco Virgiliano (chiamato comunemente Parco della Rimembranza). Da cui puoi osservare contemporaneamente le isole di Procida, Ischia, Capri, l’isolotto di Nisida, il golfo di Pozzuoli, Monte di Procida, il Vesuvio con la costa, la penisola Sorrentina…. Diciamo che è uno spettacolo.
Quello che mi resta dalla visita di Napoli, è questa frase:
 
<<Della posizione delle città e delle sue meraviglie tanto spesso descritte e decantate, non faro' motto: "Vedi Napoli e poi muori " dicono qui >> Goethe citando un detto popolare nella lettera del 02 marzo 1787 in Viaggio in Italia.
 













 

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